Quei primi palleggi del Minibasket Gaspare Longo sono nati sotto gli occhi dell’amore. Di una Mamma che di sport ne aveva visto (e “sopportato”) tanto. Da bordo campo seguendo la piccola squadra di uno che dopo un canestro ti guardava e… “Hai visto mamma?”… e il volto era compiaciuto quanto rassicurante, rassicurante come quello che placava il pianto per quella partita buttata per una tua palla persa. E quel sordo rumore del tabellone di quel canestro nel muro del terrazzo dove si passavano giornate a schiacciare e a fare video ignoranti con Marco, Massimo, Jerry, Rino, Mansella e “Barbaro”. Rumore che chiudendo gli occhi assaporo ancora e che ricordo era seguito da un “Ancora molto ne avete?!?!”. Ma quel fare sport era sempre incoraggiato. Ricordo tanto che durante le corse del sabato pomeriggio passavo dalla parruccheria e irrompevo in pantaloncini con uno “Specià!” venendoti a dare un bacio facendoti tirar fuori la testa piena di bigodini da sotto il casco. Tra le risate delle tue colleghe maestre che dicevano “Ma tuo figlio sempre si allena?”. La tua risposta mentre andavo via non la dimenticherò mai.
“Mio figlio ha questo bel vizio!”.
Sapevi che qualcuno brutto c’era pure. Ma questo dello sport non passava mai. E ti portava a seguirmi. E a seguire i miei amici. Perchè lo sport mi ha fatto condividere momenti stupendi con loro e mi ha portato a conoscere persone stupende. Ricordo il football. Con Mario che da noi era di casa, coi dolori delle botte e le gioie delle ricezioni e la tua voce sempre lì. Come quando corresti sopra la nostra panchina per “avvisarci” che gli avversari volevano “spezzare le gambe” a Luigi.
E poi è riscoppiata la voglia di Basket. I miei amici pronti (come Pietro, Tanino…) e così fondiamo la Gaspare Longo. Tu commossa dall’idea di dedicarla ad uno sportivo tuo amico e amico dei giovani. E, da Presidente stavolta, riecco nuovamente le tue grida ad incitare quei “non più giovani” giocatori. Sempre Marco, Jerry, Rino, Gaspare, “Passannanti”. E quei due. Ciccio e Marcello “compagni di tutto” insieme a Marco. Marcello lo abbiamo coinvolto al 100% e insieme a tuo figlio maggiore (Antonio che mi sopporta sempre) abbiamo iniziato quei primi palleggi. E ora siamo qui. Forti e con un altro Antonio nello staff e con Ivan che sopporta i grandi e David che fa correre tutti.
Lo spirito di “EDUCATRICE” di una Maestra/Presidente ha formato la base del basket giovanile della Gaspare Longo. L’inizio che era solo il “seguito” di una passione.
Ricordo quel tuo rompere le scatole e quella foto durante una festa estiva di minibasket che è l’essenza della tua testardaggine. Perchè quante testate abbiamo scambiato? Bhe lo sai. Io ho questo carattere. Chiediti da chi ho preso. Ricordo a bordo campo in quella spiaggia seduta con la mamma di Rosario tifare per il torneo di Beach Volley.
Era tutto bellissimo. Come quella birra “atturrunata” servita da tuo nipote Luca nel locale di Jerry. Ascoltando i Malarazza e sventolando la tua gonna gitana.
Quelle parole del dottore non avrei voluto mai sentirle.
E in quegli ultimi giorni, ricordo che cambiavo un disco di ghisa sul bilanciere. Scendevo di corsa al piano di sotto e ti chiedevo “Mamma. Faccio rumore?”. e tu “Amore mio. Per nessun motivo devi smettere di allenarti e fare sport”.
Il Basket e la Gaspare Longo sono stati il motivo per andare avanti. Non ci sei. Ma ci sei. Ti avrei fatto conoscere tutte le belle persone che ho incontrato in questo percorso, Cinzia (forse sopra tutti) e Piero, Fausto e Paolo, Paolo e Riccardo, Fabio e Raimondo, Ivan, David, gli arbitri, gli allenatori e gli Istruttori, chi ci ama e chi ci odia.
Avrei festeggiato con te e con le Mamme della Gaspare Longo questa giornata.
Ciao “SPECIA’!” o Rosellina Speciale o Maestra Rosellina.
Ciao MAMMA.
Valentino
(Grazie a mio fratello per aver lottato con me, grazie a Valentina che mi sprona sempre e grazie a tutti i nostri amici)